Es. Nat.
Es. nat. (Esempio di natura) è un progetto a cui mi sto dedicando da qualche anno. All'interno della foto polaroid gli animali, i quali sono i principali protagonisti, trovano il loro spazio, un ambiente a loro non comune, non non per questo ostile. La tecnica si sviluppa in un trasferimento dell'immagine su un supporto adesivo trasparente e successivamente fissato sullo scatto polaroid. La trasparenza del nastro rende il collage invisibile grazie anche al fatto che le due superfici sono entrambe plastiche.
Ritratti.
Lavoro realizzato per Instant Portrait Legno, boccette in vetro, sabbia, foglie, ferro, pellicola pz 680 color. Camera : Polaroid Image onyx , filtro creativo f101
Roma - Porta Portese - Isola Tiberina - International tattoo expò
Pentax k1000 - Fuji Neopan 400 - Pentax 50mm 11-05-2014
Piccola compagnia d'arte
Parco di Molentargius ( Cagliari )
Lavoro realizzato in collaborazione con la "Piccola compagnia d'arte" di Valeria Crepaldi
Lavoro realizzato in collaborazione con la "Piccola compagnia d'arte" di Valeria Crepaldi
Una nuova mareggiata
Poetto Cagliari 19/11/2013
Movimento

Come movimento si intende un cambio di posizione, uno spostamento di una cosa rispetto ad un'altra, e non solo in senso materiale, ma anche in senso astratto, come un pensiero; implica un cambiamento non solo nello spazio ma anche nel tempo.
Ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione. Anche quello che sembra statico alla percezione sensoriale in verità è dinamico e in continuo cambiamento. Tutto scorre, tutto è in movimento la staticità è morte (Eraclito)
Lift Polaroid Impossible PZ680
con la partecipazione della Piccola Compagnia D'Arte
(Cagliari, Basilica di Bonaria)
Ogni cosa è soggetta al tempo e alla trasformazione. Anche quello che sembra statico alla percezione sensoriale in verità è dinamico e in continuo cambiamento. Tutto scorre, tutto è in movimento la staticità è morte (Eraclito)
Lift Polaroid Impossible PZ680
con la partecipazione della Piccola Compagnia D'Arte
(Cagliari, Basilica di Bonaria)
Un grande orto botanico annoiato
« ...quella noia, quella scontentezza di sé,
quell'inquietudine dello spirito che non trova pace in nessun luogo, una
rassegnazione penosa e amara alla propria inattività...» M. Aurelio, Colloqui con se stesso
quell'inquietudine dello spirito che non trova pace in nessun luogo, una
rassegnazione penosa e amara alla propria inattività...» M. Aurelio, Colloqui con se stesso
Manipolazioni polaroid pogo.
Manipolazioni stampate con polaroid pogo zink, formato 5 x 7,6 cm, stampa adesiva. Zink sta per “zero ink”, niente inchiostro. Infatti, la stampante utilizza un sistema che, attraverso il calore, attiva i cristalli di ciano, magenta e giallo inseriti all’interno dei fogli stessi. La manipolazione viene effettuata con dell'acetone e carta vetrata applicati sui fogli zink.
My Polaroid For Keyhole.

Dal contest 80vs2day
"80 vs 2DAY", ovvero gli anni 80 a confronto con oggi ! Questo è il tema del contest ... una ricerca visiva che metta a confronto le icone degli anni 80 con quelle che oggi tentano di sostituirle (per fare un esempio banale, il vecchio telefono a gettoni contro il moderno cellulare... e così via).
I vincitori del concorso :
Chiara Zavolta - Fabrizio Deidda - Ellepulp
Fashion company www.keyholelab.com
MissioneThe brand
Keyhole wasn’t conceived as a new style, nor to compete with the usual solution to introduce a line based on an aesthetic technical style attribued to an artist or the latest fashion. Keyhole doesn’t send out messages or propose an unattainable style, but is a witness of our times, of an epoch in which every moment of our social and intimate lifestyle becomes an occasion to show ourselves off,in which voyeurism is normal. Keyhole casts a human and stolen glance at contemporary beauty . A world in which every moment becomes a frame to exhibit ourselves, whether in a reality show, a social network, or everyday life,the idea behind Keyhole is to transmit this new, intimate, ostentatious
hedonism in fashion. The Keyhole through which one can show a natural sensuality with the immediate erotic gesture given by a Polaroid. The instant photos highlight a notable voyeurism that particulary accentuates beauty, the plastic strength and delicacy, the analysis of the forms and expression of the bodies that emerge from these special and unusual polaroid images elaborated by hand. A Polaroid represents a unique and irrepeatable shot , not shaped by digital technology but only by means of a manual process does it become ‘exclusive’.
The predilection for the polaroid is an irrepressible return to analog. A
movement that in the past involved celebrated artists such as Andy Warhol,
Barbara Crane and that continues to fascinate designers, opinion leaders and
celebrities all over the world.
Http://www.keyholelab.com
http://www.keyholelab.com/
"80 vs 2DAY", ovvero gli anni 80 a confronto con oggi ! Questo è il tema del contest ... una ricerca visiva che metta a confronto le icone degli anni 80 con quelle che oggi tentano di sostituirle (per fare un esempio banale, il vecchio telefono a gettoni contro il moderno cellulare... e così via).
I vincitori del concorso :
Chiara Zavolta - Fabrizio Deidda - Ellepulp
Fashion company www.keyholelab.com
MissioneThe brand
Keyhole wasn’t conceived as a new style, nor to compete with the usual solution to introduce a line based on an aesthetic technical style attribued to an artist or the latest fashion. Keyhole doesn’t send out messages or propose an unattainable style, but is a witness of our times, of an epoch in which every moment of our social and intimate lifestyle becomes an occasion to show ourselves off,in which voyeurism is normal. Keyhole casts a human and stolen glance at contemporary beauty . A world in which every moment becomes a frame to exhibit ourselves, whether in a reality show, a social network, or everyday life,the idea behind Keyhole is to transmit this new, intimate, ostentatious
hedonism in fashion. The Keyhole through which one can show a natural sensuality with the immediate erotic gesture given by a Polaroid. The instant photos highlight a notable voyeurism that particulary accentuates beauty, the plastic strength and delicacy, the analysis of the forms and expression of the bodies that emerge from these special and unusual polaroid images elaborated by hand. A Polaroid represents a unique and irrepeatable shot , not shaped by digital technology but only by means of a manual process does it become ‘exclusive’.
The predilection for the polaroid is an irrepressible return to analog. A
movement that in the past involved celebrated artists such as Andy Warhol,
Barbara Crane and that continues to fascinate designers, opinion leaders and
celebrities all over the world.
Http://www.keyholelab.com
http://www.keyholelab.com/
Street art dalla strada ai Media
a cura di Francesca Mulas e Giacomo Pisano - Piazza Unione Sarda Cagliari

Venti artisti solitamente impegnati nelle strade a combattere con bombolette,
ferri da maglia e filati le brutture che incuria e abbandono producono nelle città, saranno i partecipanti della esposizione dedicata alla street art e all'arte urbana visitabile dal 9 giugno fino al 9 luglio in piazza L'Unione Sarda a Cagliari. Street Art, dalla strada ai media, un evento organizzato da 8ARTS Cultura e Comunicazione e dal Gruppo L’Unione Sarda, proverà a raccontare il panorama isolano della street e urban art dando voce alle molteplici e spesso contestate espressioni di questa forma d'arte.
Spazio non solo ai graffiti ma anche allo stencil, ai poster e alle installazioni per arrivare fino allo yarn bombing e alla guerrilla crochet, nuove forme di arte urbana che hanno iniziato a colorare anche Cagliari con incursioni a colpi di filati e lavori a maglia. Provenienti da tutta l'isola,
gli artisti ospiti dovranno declinare la loro arte al tema dei media e della comunicazione, passando per la Rete e i social network.
"La Street Art racconta la realtà a modo suo, non cerca il dettaglio virtuoso dei pittori fiamminghi o la perfezione della scultura classica ma vive il presente, un presente che non conosce un verbo unico ma è costituito da una moltitudine di intrecci, stimoli e segnali di cui l’arte di strada diventa genuino interprete e non mero imitatore" spiegaGiacomo Pisano,
curatore della mostra insieme a Francesca Mulas.
Gli artisti
Bronzo Ron (Cagliari), Crime (Cagliari), Fema (Cagliari),
Francesco Garau (Sant'Antioco), Geep (Cagliari- Milano), Grim
(Nuoro-Londra-Milano), Guerrilla Funghi (Cagliari), La Fille Bertha (Cagliari),
Manu Invisible (Cagliari-Milano), Margherita Atzori (Cagliari), Paolo Stirpe
Pilleri (Cagliari), Raba (Cagliari-Milano), Roberto Pili (Cagliari), Saletta
Team(Cagliari), Skan (Cagliari-Milano), Fabrizio Deidda Snuf (Cagliari), Vins
Grosso (Nuoro-Berlino), Zio Stile (Sassari), Tr3mors (Cagliari)
ferri da maglia e filati le brutture che incuria e abbandono producono nelle città, saranno i partecipanti della esposizione dedicata alla street art e all'arte urbana visitabile dal 9 giugno fino al 9 luglio in piazza L'Unione Sarda a Cagliari. Street Art, dalla strada ai media, un evento organizzato da 8ARTS Cultura e Comunicazione e dal Gruppo L’Unione Sarda, proverà a raccontare il panorama isolano della street e urban art dando voce alle molteplici e spesso contestate espressioni di questa forma d'arte.
Spazio non solo ai graffiti ma anche allo stencil, ai poster e alle installazioni per arrivare fino allo yarn bombing e alla guerrilla crochet, nuove forme di arte urbana che hanno iniziato a colorare anche Cagliari con incursioni a colpi di filati e lavori a maglia. Provenienti da tutta l'isola,
gli artisti ospiti dovranno declinare la loro arte al tema dei media e della comunicazione, passando per la Rete e i social network.
"La Street Art racconta la realtà a modo suo, non cerca il dettaglio virtuoso dei pittori fiamminghi o la perfezione della scultura classica ma vive il presente, un presente che non conosce un verbo unico ma è costituito da una moltitudine di intrecci, stimoli e segnali di cui l’arte di strada diventa genuino interprete e non mero imitatore" spiegaGiacomo Pisano,
curatore della mostra insieme a Francesca Mulas.
Gli artisti
Bronzo Ron (Cagliari), Crime (Cagliari), Fema (Cagliari),
Francesco Garau (Sant'Antioco), Geep (Cagliari- Milano), Grim
(Nuoro-Londra-Milano), Guerrilla Funghi (Cagliari), La Fille Bertha (Cagliari),
Manu Invisible (Cagliari-Milano), Margherita Atzori (Cagliari), Paolo Stirpe
Pilleri (Cagliari), Raba (Cagliari-Milano), Roberto Pili (Cagliari), Saletta
Team(Cagliari), Skan (Cagliari-Milano), Fabrizio Deidda Snuf (Cagliari), Vins
Grosso (Nuoro-Berlino), Zio Stile (Sassari), Tr3mors (Cagliari)
Corpi&Anticorpi II

Una selezione di artisti appartenenti a Polaroid Art Italy, si cimenta, con il tema CORPI & ANTICORPI, in maniera personale e differenziata, esponendone la propria visione.
Il corpo implora il ritorno all'inorganico. Nel frattempo non si nega nulla.
Ed è Carmelo Bene a suggerire l’intensa lettura di un binomio – il corpo e il suo contrario, il corpo e l’altro da sé.
Interpretazioni di quella distanza o complementarietà che vede nell’ anticorpo l’assunto metaforico e reale di un contrappunto concettuale all’ elegia carnale. Il corpo ritratto, smembrato, sezionato nei suoi più intimi dettagli, a costituire una forma dell’essere. Il corpo non traduce, ma molto sa, indovina se non intende. (João Guimarães Rosa).
Sta all’ occhio dell’artista carpire l’indovinato, l’accesso al complemento non oggetto ma soggetto esso stesso o l’intenzione dell’intesa, talvolta espressa in virtuosismi tridimensionali o in sequenze incastonate di una intimità consapevolmente esibita.
Tu l'ignori mia vergine il tuo corpo ha nove porte | Ne conosco sette e due mi sono nascoste | Ne ho aperte quattro vi sono entrato spero di non uscirne più. (Guillaume Apollinaire).
Insomma un Paso Doble visionario, che accende lo spettatore di intuizioni e tentazioni, nell’alternanza di porte che si aprono sul labirinto dell’espresso, con molte le vie d’uscita possibili. E immaginabili.
Francesca Anita Modotti
Il corpo implora il ritorno all'inorganico. Nel frattempo non si nega nulla.
Ed è Carmelo Bene a suggerire l’intensa lettura di un binomio – il corpo e il suo contrario, il corpo e l’altro da sé.
Interpretazioni di quella distanza o complementarietà che vede nell’ anticorpo l’assunto metaforico e reale di un contrappunto concettuale all’ elegia carnale. Il corpo ritratto, smembrato, sezionato nei suoi più intimi dettagli, a costituire una forma dell’essere. Il corpo non traduce, ma molto sa, indovina se non intende. (João Guimarães Rosa).
Sta all’ occhio dell’artista carpire l’indovinato, l’accesso al complemento non oggetto ma soggetto esso stesso o l’intenzione dell’intesa, talvolta espressa in virtuosismi tridimensionali o in sequenze incastonate di una intimità consapevolmente esibita.
Tu l'ignori mia vergine il tuo corpo ha nove porte | Ne conosco sette e due mi sono nascoste | Ne ho aperte quattro vi sono entrato spero di non uscirne più. (Guillaume Apollinaire).
Insomma un Paso Doble visionario, che accende lo spettatore di intuizioni e tentazioni, nell’alternanza di porte che si aprono sul labirinto dell’espresso, con molte le vie d’uscita possibili. E immaginabili.
Francesca Anita Modotti
"For nothing"
In esposizione dal 31/01/2013 all 15/02/2013 a cura di Alessandra Menesini e della Fondazione Bartoli-Felter
Espace suoni & pause via Savoia 19 Cagliari
Cornici di pallido legno, per immobilizzare il tempo. Catalogo di minimalia, quello di Fabrizio Deidda, repertorio che mette in risalto piccoli
oggetti qualunque e li rinchiude in boccette munite di tappo. Cenere e pietruzze, foglie e rullini sbriciolati, in esatta corrispondenza con ciò che resta di una casa abbandonata, di un camino coperto di graffiti, di una macchina scassata col cofano sfondato.Ci sono anche certi luoghi, tra gli elementi ininfluenti. Posti invisibili, forse disabitati, al riparo delle imposte delle finestre. Se tutto è evanescenza, Fabrizio Deidda accelera il processo di sparizione dei suoi labili soggetti utilizzando le pellicole difettose delle Polaroid. Le immagini, già sfocate in partenza, sembrano sciogliersi, né vale a salvarle l'armatura che le contorna, né le lastre di vetro o di plexiglas messe a loro difesa. Neppure la luce delle lampadine riesce a dare corpo a frammenti e pensieri non abbastanza degni di memoria. Si celebra una sorta di ruvida apoteosi, nella sequenza ordinata e regolare di For Nothing. Una deificazione che mette al centro di un'improbabile assunzione alle sfere celesti inutili rimasugli disgregati e minuscole foto color seppia. E' il cromatismo esangue, ad aumentare il senso di lontananza "dalle cose che parlano piano ". Cose di
nessuna importanza, eppure classificate, osservate e poi messe in cornice con lo scopo ultimo, e forse inarrivabile, di scalfire l'indifferenza.
Alessandra Menesini
Espace suoni & pause via Savoia 19 Cagliari
Cornici di pallido legno, per immobilizzare il tempo. Catalogo di minimalia, quello di Fabrizio Deidda, repertorio che mette in risalto piccoli
oggetti qualunque e li rinchiude in boccette munite di tappo. Cenere e pietruzze, foglie e rullini sbriciolati, in esatta corrispondenza con ciò che resta di una casa abbandonata, di un camino coperto di graffiti, di una macchina scassata col cofano sfondato.Ci sono anche certi luoghi, tra gli elementi ininfluenti. Posti invisibili, forse disabitati, al riparo delle imposte delle finestre. Se tutto è evanescenza, Fabrizio Deidda accelera il processo di sparizione dei suoi labili soggetti utilizzando le pellicole difettose delle Polaroid. Le immagini, già sfocate in partenza, sembrano sciogliersi, né vale a salvarle l'armatura che le contorna, né le lastre di vetro o di plexiglas messe a loro difesa. Neppure la luce delle lampadine riesce a dare corpo a frammenti e pensieri non abbastanza degni di memoria. Si celebra una sorta di ruvida apoteosi, nella sequenza ordinata e regolare di For Nothing. Una deificazione che mette al centro di un'improbabile assunzione alle sfere celesti inutili rimasugli disgregati e minuscole foto color seppia. E' il cromatismo esangue, ad aumentare il senso di lontananza "dalle cose che parlano piano ". Cose di
nessuna importanza, eppure classificate, osservate e poi messe in cornice con lo scopo ultimo, e forse inarrivabile, di scalfire l'indifferenza.
Alessandra Menesini
Gray's Anatomy
Henry Gray's Anatomy of the Human Body (Gray's Anatomy)
Lavoro realizzato durante il work shop a Polaroid easy art al museo delle scienza di Milano a cura di MIrko Albini
L'opera consiste in dei lift effetuati su carta millimetrata.
Lavoro realizzato durante il work shop a Polaroid easy art al museo delle scienza di Milano a cura di MIrko Albini
L'opera consiste in dei lift effetuati su carta millimetrata.
Love Es N1 & Evol Es N1
Lavoro sviluppato per la mostra di Vernice 2012 " Corpi & Anticorpi"
Evol. (evoluzione) e Love - sviluppio di una nuova visione di donna , una visione classica e una anticlassica -
Le immagini sono riproduzioni effetuate attraverso il close-up duplicator , pellicole pz 600 uv b/n e px 680 color.
Evol. (evoluzione) e Love - sviluppio di una nuova visione di donna , una visione classica e una anticlassica -
Le immagini sono riproduzioni effetuate attraverso il close-up duplicator , pellicole pz 600 uv b/n e px 680 color.
Sogni -
Lavoro sviluppato per il Progetto " Memento " a cura di Tania Murenu.
Il lavoro è articolato in una serie di polaroid image scadue nel 2009 in vengono rappresentate una serie doppie esposizioni.
Image onix - pellicola image scad. 2009
Il lavoro è articolato in una serie di polaroid image scadue nel 2009 in vengono rappresentate una serie doppie esposizioni.
Image onix - pellicola image scad. 2009
Branchi - Insieme di Insiemi
Progetto sviluppato per l'esposizione " Branchi - insieme di insiemi" tenuta al Meme arte contemporanea e prossima in via mameli a Cagliari
a cura di Paolo Carta e Giorgio Plaisant.
Lavoro diviso in tre parti.
1° parte composta da una installazione di un puzzle il cui insieme dei pezzi è stato interroto
2° Lo sviluppo del negativo di quell'immagine interrota
3° il fissagio dell'emulsione fotografia (lift) su carta cotonata
a cura di Paolo Carta e Giorgio Plaisant.
Lavoro diviso in tre parti.
1° parte composta da una installazione di un puzzle il cui insieme dei pezzi è stato interroto
2° Lo sviluppo del negativo di quell'immagine interrota
3° il fissagio dell'emulsione fotografia (lift) su carta cotonata
Sviluppo da negativo recuperato da fuji fp 100 su carta fotografica Kodak satinata
Pellicola fuji fp 100 color
In&Dis
L’esposizione si dirama in due distinti filoni di ricerca.
“Il mondo è pieno di oggetti più o meno interessanti e io non voglio aggiungerne di altri”: su queste parole di Douglas Huebler si sviluppa il primo lavoro: una serie di scatti rappresentanti oggetti, persone, animali, catturati nell’ineluttabilità di un processo di erosione e decadenza, liberati da commenti o giudizi a celebrare una sorta di matrimonio col reale. È eseguito con l’utilizzo della fotocamera di un cellulare modificando le foto con filtri presenti nelle App di maggior utilizzo, a dimostrare quanto sia facile e veloce documentare ogni attimo di qualsiasi situazione quotidiana. L’opera è costituita da due cornici in legno, ciascuna delle quali racchiude sei fotografie 10x10
fissate su pannello strutturale.
Il secondo lavoro privilegia un approccio opposto al primo, e si sofferma sullo sguardo di chi osserva con nuda
indifferenza. Il mondo non è più un luogo a un tempo prospero e asciutto dove tutto ciò che esiste è “abbastanza”, ma uno spazio di vuoti, di deserti emozionali visti di spalle, di testimoni assenti. L’opera è composta da sei light boxes di legno, su ognuno dei quali è fissato un pezzo di carta cotonata, sul quale è trasferito un lift* di una pellicola a sviluppo istantaneo px 680 e una px 600 b\w.
“Il mondo è pieno di oggetti più o meno interessanti e io non voglio aggiungerne di altri”: su queste parole di Douglas Huebler si sviluppa il primo lavoro: una serie di scatti rappresentanti oggetti, persone, animali, catturati nell’ineluttabilità di un processo di erosione e decadenza, liberati da commenti o giudizi a celebrare una sorta di matrimonio col reale. È eseguito con l’utilizzo della fotocamera di un cellulare modificando le foto con filtri presenti nelle App di maggior utilizzo, a dimostrare quanto sia facile e veloce documentare ogni attimo di qualsiasi situazione quotidiana. L’opera è costituita da due cornici in legno, ciascuna delle quali racchiude sei fotografie 10x10
fissate su pannello strutturale.
Il secondo lavoro privilegia un approccio opposto al primo, e si sofferma sullo sguardo di chi osserva con nuda
indifferenza. Il mondo non è più un luogo a un tempo prospero e asciutto dove tutto ciò che esiste è “abbastanza”, ma uno spazio di vuoti, di deserti emozionali visti di spalle, di testimoni assenti. L’opera è composta da sei light boxes di legno, su ognuno dei quali è fissato un pezzo di carta cotonata, sul quale è trasferito un lift* di una pellicola a sviluppo istantaneo px 680 e una px 600 b\w.
Street art - dalla strada a Palazzo Regio a cura di Giacomo Pisano
(lavoro realizzato insieme a Gabriele Pais)
Per la prima volta, dal 4 al 31 marzo, writers sardi appartenenti a correnti diverse e con molte esperienze, anche sul territorio nazionale, si riuniranno a Cagliari dando vita ad una mostra dal titolo "Street Art a Cagliari, dalla Strada a Palazzo Regio". Promossa dalla Provincia di Cagliari e curata da Giacomo Pisano, la mostra sarà ospitata in una cornice del tutto inaspettata per una forma artistica che, raffigurandosi quasi sempre lungo le strade, si rivolge solitamente ad un pubblico ben maggiore rispetto a quello che attraversa un tradizionale luogo d'arte. La cornice inusuale prescelta per questo evento è infatti l'edificio storico-monumentale di Palazzo Regio. Qui si darà vita ad un'idea ambiziosa: portare i colori, le forme, i linguaggi e i contenuti propri della Street art in un palazzo storico, proponendo così una comunicazione nuova e slegata dal contesto di appartenenza e forse proprio per questo riconoscendogli l'innegabile valore d‘opera d'arte.
La mostra ospiterà alcuni tra i migliori artisti di strada isolani, molto noti nella scena street e non solo, con all'attivo collaborazioni importanti con grandi case produttrici e aziende di moda e design. Tutti giovanissimi, ma con un curriculum ricco di esperienze, sia in Sardegna che sul territorio nazionale, sono: Raba, Crime, Fema, Skan, Manu Invisible, Iem 82, Prosa, Sklero, Jep, Snuf, Saletta Team, con la gradita partecipazione di Shine Royal e Kunos da Milano. Ognuno di questi artisti darà un importante contributo alla riuscita dell'esposizione, con una personale visione di questa forma d'arte e della città. Per questo si confronteranno - chi in modo entusiasta chi polemico - con l'ambiente e con un allestimento complesso, ma soprattutto con l'idea stessa di far vivere lo spirito della strada non più all'esterno, ma piuttosto all'interno di un palazzo storico. Una esposizione che abbraccerà le più diverse tecniche della Street art: dalla pittura spray ai toys, dallo stencil al murale, fino alla fotografia e all'installazione.
Una espressione artistica particolare, quella della Street art, che discende direttamente dalla Pop art e che vive per lo più in luoghi pubblici, spesso illegalmente, con l'utilizzo di particolari tecniche raffigurative. Un'arte che va ben oltre il semplice fenomeno socio-culturale del graffitismo urbano e che comunica tematiche di particolare attualità, come il pacifismo, l'antiproibizionismo, la libertà di espressione, il rispetto delle libertà sessuali e di coscienza, contro la conformità della morale e le regole di facciata. Senza troppi filtri - a volte primitiva nella sua evidenza - la Street art continua ad offrirci interessanti spunti di riflessione, ci regala sempre nuovi talenti ed anche fuggevoli momenti di poesia visiva, spesso dedicati alle nostre città, a chi le abita e le vive. Street Art a Cagliari, dalla Strada a Palazzo Regio, vuole quindi essere un primo tentativo di raccontare diversamente, da parte di alcuni tra i migliori writers isolani e non, storie di città ai cittadini stessi, spettatori spesso distratti e inconsapevoli.
La mostra ospiterà alcuni tra i migliori artisti di strada isolani, molto noti nella scena street e non solo, con all'attivo collaborazioni importanti con grandi case produttrici e aziende di moda e design. Tutti giovanissimi, ma con un curriculum ricco di esperienze, sia in Sardegna che sul territorio nazionale, sono: Raba, Crime, Fema, Skan, Manu Invisible, Iem 82, Prosa, Sklero, Jep, Snuf, Saletta Team, con la gradita partecipazione di Shine Royal e Kunos da Milano. Ognuno di questi artisti darà un importante contributo alla riuscita dell'esposizione, con una personale visione di questa forma d'arte e della città. Per questo si confronteranno - chi in modo entusiasta chi polemico - con l'ambiente e con un allestimento complesso, ma soprattutto con l'idea stessa di far vivere lo spirito della strada non più all'esterno, ma piuttosto all'interno di un palazzo storico. Una esposizione che abbraccerà le più diverse tecniche della Street art: dalla pittura spray ai toys, dallo stencil al murale, fino alla fotografia e all'installazione.
Una espressione artistica particolare, quella della Street art, che discende direttamente dalla Pop art e che vive per lo più in luoghi pubblici, spesso illegalmente, con l'utilizzo di particolari tecniche raffigurative. Un'arte che va ben oltre il semplice fenomeno socio-culturale del graffitismo urbano e che comunica tematiche di particolare attualità, come il pacifismo, l'antiproibizionismo, la libertà di espressione, il rispetto delle libertà sessuali e di coscienza, contro la conformità della morale e le regole di facciata. Senza troppi filtri - a volte primitiva nella sua evidenza - la Street art continua ad offrirci interessanti spunti di riflessione, ci regala sempre nuovi talenti ed anche fuggevoli momenti di poesia visiva, spesso dedicati alle nostre città, a chi le abita e le vive. Street Art a Cagliari, dalla Strada a Palazzo Regio, vuole quindi essere un primo tentativo di raccontare diversamente, da parte di alcuni tra i migliori writers isolani e non, storie di città ai cittadini stessi, spettatori spesso distratti e inconsapevoli.